INTERVISTA GRAZIANO VINTI, MARTEDI 29 OSPITE A PONTE VALLECEPPI PER UNO STAGE COI PORTIERI
MARTEDI 29 STAGE COL PREPARATORE DEI PORTIERI DELLE NAZIONALI ITALIANE GIOVANILI UNDER 15-16-17
GRAZIANO VINTI: “MA DOVE SONO FINITI I PORTIERI DI UNA VOLTA? LAVORIAMO SU COORDINAZIONE E FLUIDITA’ DEL GESTO”
IL MISTER: “LA TECNICA E’ LA BASE DI TUTTO, SAPER GIOCARE COI PIEDI DEVE ESSERE UN VALORE AGGIUNTO NON UNA PRIORITA”
PONTE VALLECEPPI – Grande appuntamento martedì 29 Novembre 2016 al Giuliano Borgioni di Ponte Valleceppi con la società biancorossa che ha organizzato uno Stage per i nostri giovani portieri di scuola calcio, settore giovanile e prima squadra. Maestro per un giorno, e che maestro, sarà il preparatore dei portieri della Nazionale Italiana Under 15-16-17 Graziano Vinti. Perugino doc, classe 1963, tra il 1981 e il 2002 Vinti ha avuto una brillante carriera da portiere giocando ai massimi livelli con le maglie di Perugia, Barletta, Venezia, Pistoiese, Palermo, Atletico Catania, Ancona, Triestina e Sassuolo.
Dal 2002 ha intrapreso poi la carriera di allenatore, rimanendo sempre ad altissimi livelli, con Perugia, Chievo, Piacenza, Lecce, Palermo e Bologna. Da un paio d’anni ormai fa parte dello staff tecnico della Nazionale Giovanile Italiana e la notevole esperienza maturata e la professionalità mostrata in tutti questi anni, martedì, verranno messe al servizio dei ragazzi per uno stage formativo di cui Vinti, ci anticipa i punti salienti.
“E’ chiaro che in un giorno si può fare solo un’infarinatura generale – commenta Graziano Vinti – ma l’importante è dare un’idea ai ragazzi di quella che è la mia visione del ruolo e soprattutto dello sviluppo e della crescita del portiere. Nell’esperienza maturata a livelli di Serie A, soprattutto tra i grandi, anche se ora alleno nei settori giovanili, ho purtroppo dovuto constatare che c’è stato un evidente peggioramento del livello dei portieri. C’è bisogno di tornare a considerare il portiere come tale, partendo dalla tecnica.
Il messaggio che voglio comunicare ai ragazzi, giovani e meno giovani, è un messaggio universale, che vale a tutti i livelli e comprende tutte l’età: bisogna ripartire dalla tecnica del portiere, privilegiando la coordinazione, la fluidità del gesto, l’arte del tuffo. Tutte caratteristiche che purtroppo si sono andate perdendo negli ultimi anni in cui il ruolo del portiere ha avuto un’evoluzione a mio modo di vedere – sottolinea Vinti – sbagliata.
Capisco che nel calcio moderno è importante anche saper iniziare l’azione con i piedi, e penso sia giusto lavorare anche in questa direzione, ma l’importante è non perdere la priorità. Negli allenamenti, sia a livello di prima squadra che di settore giovanile, da ormai 15-20 anni a questa parte i metodi di lavoro e di allenamento dei portieri prediligono questo aspetto piuttosto che partire dalla tecnica di base di un portiere. Risultato? Basta guardare la Serie A o partite di Champions League per vedere che ci sono portieri stilisticamente e tecnicamente poco preparati, che magari piazzano una parata spettacolare d’istinto commettendo errori tecnici gravi per certi livelli.
E’ importante cambiare questa mentalità, e tornare alla cultura del portiere e alla scuola classica. Il portiere prima deve saper parare, poi se sa giocare anche con i piedi, tanto meglio, ma questo deve essere un valore aggiunto, o per lo meno i due aspetti devono essere curati di pari passo; 20 anni fa sì che c’erano portieri veri…”. Altro tema caldo del dibattito intorno al ruolo del portiere, quello delle caratteristiche fisiche; ma insomma l’altezza conta, o non conta?
“Ci vorrebbe un libro per parlarne – sorride Vinti – faccio un esempio concreto. La Spagna che per una decina d’anni ha vinto e dominato tutti, aveva un’altezza media nei calciatori piuttosto bassa. Ma la palla ce l’avevano sempre loro, era incollata ai piedi come fosse un prolungamento del corpo. Questo che dimostra? Beh che la tecnica è alla base di tutto. Puoi essere 1.95 e arrivare prima di un avversario su un cross alto, ma il portiere di 1.85 (per me l’altezza ideale) che ha una tecnica di base nel saltare, nella fase di stacco e una coordinazione importante, arriva lo stesso su quel pallone”.
Dalla teoria alla pratica, dalle nozioni generali ai nomi, Graziano Vinti rivela il suo numero 1 ideale in attività, quello del futuro, e anche l’outsider di cui sentiremo parlare tra qualche anno. “Buffon pur non essendo al meglio fisicamente ha ampiamente dimostrato, da 20 anni a questa parte, di essere il migliore. Grande professionista e ottimo portiere.
E’ chiaro che Neuer per quello che sta facendo sarà il suo naturale erede. E’ il passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova generazione di portieri, è il simbolo dell’evoluzione del ruolo visto che Neuer, pur esaltandosi con palla al piede e con la difesa alta, fungendo spesso da ultimo difensore, anche lui stilisticamente e a livello coordinativo in alcune parate ha dimostrato di non avere una tecnica del portiere eccelsa. Un nome per il futuro? C’è un ragazzo che ho avuto il piacere di allenare, già dall’anno scorso è stato aggregato, neanche quindicenne, alla Primavera e questa stagione fa il terzo in Serie A.
E’ sempre del Milan, non è Donnarumma, ma è un classe 2000: Alessandro Plizzari. Ha già fatto un’amichevole qualche settimana fa impressionando tutti in prima squadra, è veramente un fenomeno, segnatevelo… ne sentiremo parlare”. Chiusura con uno spot, un messaggio da mandare, non solo ai nostri portieri, ma a tutti i giovani calciatori, ma anche amanti dello sport in generale.
“State meno in casa e uscite di più – chiude Graziano Vinti – è questo il messaggio che mando ai ragazzi. Una volta c’era un’altra cultura. Ne parlavo qualche giorno fa con il direttore sportivo Monni, noi eravamo fissati, giocavamo sempre a pallone, ci divertivamo, e cercavamo sempre di imparare. C’era un gusto e uno spirito diverso nell’approccio allo sport. Quindi ragazzi uscite, divertitevi, anche ne non vi piace il calcio, fate sport, una passeggiata, un’arrampicata, quello che volete, ma non state tutto il giorno davanti alla televisione o alla play station per favore… “.